"La domanda vera è : quanti oggi hanno una preparazione idonea per interpretare i segnali inviati dalle macchine, quanti conoscono queste macchine in modo tale da capirne i sintomi, le cause, gli effetti di sempre possibili malfunzionamenti ?Questo è il punto e noi crediamo, almeno per quanto riguada il nostro campo di intervento, che il tipo di organizzazione del lavoro sino ad oggi pensato ed attuato abbia costantemente portato ad una riduzione progressiva dei soggetti attivi concretamente responsabili del proprio apporto sul prodotto finito. E ciò è esattamente il contrario di quanto si vuole ottenere nell’ambito di tutti i progetti di “qualità totale” che rappresentano, per comune convinzione, la sfida nell’immediato futuro. "
Queste due considerazioni in realtà esprimono lo stesso concetto: quello di avere una conoscenza profonda degli strumenti con cui si lavora. Per uno scienziato questo è fondamentale, perché capire come reagisce uno strumento di misura permette di separare i "segnali" dovuti all'utilizzo stesso dello strumento rispetto ai "segnali" dovuti al fenomeno fisico che si sta investigando.
Ma questo concetto non è valido solo per i fisici, e in generale non solo per il mondo tecnico-scientifico.
Per questo motivo, oltre che per una innata passione verso la tecnologia, ho proposto di assemblare noi stessi la nuova WorkStation per il CAE 3D; tutti gli appassionati di informatica sono invitati a dare consigli.
Sto già pensando da alcuni giorni alle configurazioni possibili. Per adesso il punto fermo rappresenta la scelta delle PNY Nvidia QUADRO per quanto riguarda la sezione GPU.
Per il processore sto pensando ad un Intel Core2 Quad, mentre per il chipset ritengo che una buona scelta potrebbe essere puntare al nuovo intel x38, in modo da poter sfruttare le nuove ram ddr3 (su cui però ci sono pareri discordanti).





Anche l'amido e la cellulosa, attraverso una idrolisi che ne scompone le catene in molecole di glucosio, possono essere usati per la fermentazione alcolica :
In generale gli zuccheri da cui è possibile ottenere l’etanolo tramite fermentazione sono contenuti in un grande varietà di prodotti vegetali, ad esempio: frutta (fresca o secca), cereali, canna e barbabietola da zucchero (di cui in particolare, per la produzione di alcol, si usa il melasso), patate. Da questi prodotti si ottiene una soluzione acquosa di zuccheri che viene fatta fermentare all’interno di specifiche unità (fermentatori) in cui si produce etanolo secondo razioni globalmente simili a quella indicata sopra (a seconda del tipo di zuccheri contenuti nella materia prima utilizzata).




Giulia Bigi (Pianoforte + Sintetizzatore)
Nicola Panteghini (Chitarra)





